domenica 28 settembre 2008

Sotto la luna del jazz



Sotto la luna del Jazz



Venerdì 26 settembre ’08 è stata una serata in cui la luna era di quelle giuste e quando la luna è giusta la serata non può che essere speciale.
E così è stato.
All’ Alter Hotel di Barge, le luci soffuse all’ingresso rendevano accogliente e gradevole l’atmosfera.
Passando dalla hall, prima dell’ingresso al salone concerti, ad accogliere un pubblico raffinato ed attento, la stupenda mostra fotografica di Alberto Ferrero.
Ventuno opere in b/n che riprendono, con inquadrature originalissime, artisti jazz nei momenti più intensi delle loro esibizioni in concerto. Un vero successo di critica e di pubblico.


(Tra il pubblico Alfredo Ponissi)

In molti, sia prima sia dopo il concerto si sono soffermati a commentare con Alberto Ferrero le fotografie. http://www.myspace.com/bertphoto
Un significativo preambolo ad un concerto jazz bellissimo sottolineato dai frequenti applausi di un pubblico entusiasta.
Ad esibirsi l’affiatato e collaudato “ Luigi Martinale Trio” formato da Luigi Martinale al pianoforte, Stefano Risso al contrabbasso e Paolo Franciscone alla batteria.
Ospite eccezionale della serata Tino Tracanna al sax tenore e soprano.
Insomma una serata con la luna giusta.
Una luna tutta jazz.

http://www.myspace.com/luigimartinale

http://www.myspace.com/stefanorisso

http://www.paolofranciscone.it/

http://www.myspace.com/tinotracanna


Da sinistra: Luigi Martinale, Tino Tracanna, Stefano Risso, Paolo Franciscone.

Ringrazio il mio amico Riccardo Stura che mi ha fornito le foto per questa pagina blog.

http://www.pbase.com/ric5401

6 commenti:

Alberto Ferrero ha detto...

Gasp! Sono un po' emozionato a leggere queste cose come lo ero venerdì sera. Grazie di cuore a tutti.

Unknown ha detto...

In effetti devo dire che è stata veramente una bella e divertente serata. Coinvolgente il concerto e interessante la mostra fotografica con scatti ricchi di movimento e luci. Complimenti all'autore! Un saluto a Sem, Vecchiounno, Stan, Steve e Tommy.

Alberto Ferrero ha detto...

Pubblico per intero l'articoletto che avevo scritto e che avevamo pubblicato ai bei tempi del nostro giornale. Anche Vecchiounno era stato pesantemente coinvolto!!!Peccato mi divertivo davvero un sacco.
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Il giorno che diventammo tutti sordi

Oltre che ascoltare e (s)ragionare di musica mi piace scrivere racconti di fantascienza, ma non ne sono assolutamente capace. Ora ve ne fornisco una prova.
Un brutto giorno il cielo della Terra fu totalmente invaso da migliaia d’astronavi aliene (e non venite a dirmi che il film Indipendence Day ha la stessa trama perché non so cosa farci). Resta il fatto che quei brutti musi, senza dire ne crepa ne sciopa, decisero di usare la loro arma segreta: la bomba assordante. L’ordigno esplose, la sera stessa, nel silenzio più assoluto. Subito dopo gli alieni se ne andarono, ma tutti gli esseri umani rimasero irreversibilmente sordi. A parte qualche marito felice di non sentire più la moglie lamentarsi, la cosa procurò, per la verità, non pochi problemi. Ad esempio le case discografiche si dovettero convertire alla produzione delle pizze surgelate, i radioamatori si trasformarono in videoamatori o in scrittori di fantascienza, Paolo Conte tornò a fare l’avvocato (anche se nessuno poteva ascoltare le sue arringhe) e i ciechi scrissero a “Specchio dei tempi” lamentandosi per un’esagerata dose di sfiga. Gli unici che non si persero d’animo furono i pubblicitari che decisero di far leva sui loro target aumentando enormemente l’impatto visivo negli spot. Fu così che per vendere una mutanda da uomo, con raffinati trucchi cinematografici, fecero vedere il papa che all’alba la indossava felice e orgoglioso. Per vendere una crema antirughe, invece, mostrarono i lebbrosi dell’Angola che se la spalmavano sulle piaghe purulente traendone grande beneficio o ancora e per finire, presentarono un pannolino per incontinenti che era talmente assorbente da riuscire a fermare una tremenda alluvione in Cina. Ora voi penserete che come scrittore di fantascienza non valgo una cicca e oltretutto sono insolente, cafone e volgare. Avete ragione, ma sappiate che io penso le stesse cose quando sento l’ouverture del Coriolano di Beethoven usato per vendere un amaro o The Chicken di Jaco Pastorius sfruttato per vendere un profumo.
Anche questa volta vi propongo un gustoso ascolto alternativo ed anche questa volta vi rammento che per me la parola “alternativo” non vuole dire noioso, da iniziati, anarchico o snob, ma solamente fuori dai consueti canali ipercommerciali che vorrebbero farci diventare tutti amanti del gusto di menta.
Luigi Martinale è un giovane promettente pianista piemontese di cui certamente sentiremo parlare (e suonare) in futuro. Con Stefano Risso al contrabbasso, Paolo Franciscone alla batteria e Laura Cavallero, voce solista, formano il “Jazzinaria Quartet”. Assieme hanno prodotto, per l’etichetta SPLAS(H) Records, il CD intitolato “Grazie dei Fior”. L’idea è stata quella di prendere vecchie canzoni del repertorio tradizionale italiano come: bambina innamorata, Maramao perché sei morto, grazie dei fior, ecc. e di riarrangiarle in un’attualissima chiave “post-bop”. Il risultato è molto gradevole e farà certo piacere agli ex-giovani che le canzoni le hanno conosciute nella versione originale e pure agli amanti del jazz tradizionale. Per rimanere coerente, anche quest’album ha un prezzo d’acquisto “leggero” e val bene ciò che costa. Lo potrete trovare nei negozi di dischi che non amano troppo il gusto di menta o contattando direttamente Luigi Martinale tramite e-mail all’indirizzo: jazzin@tin.it.
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Ciauuuu oggi sono Bet, domani chissa!

Unknown ha detto...

Eccomi!
Forse sono riuscito a loggarmi!
Un ringraziamneto a Mirco per avermi
dato l'opportunità di pubblicare
alcune foto della stupenda serata
musicale.
Ciaoooooooooo!!!!
Ric

vecchiounno ha detto...

Ciao a tutti i blogger. Scusate la latitanza ma il mio computer home è ammalato (il bast...). Anche io oggi vi racconto una storia. Allora era il 1967 e in quel di via del carmine 4 amici scoprirono un autore: sven hassel. Non è uno scrittore molto conosciuto ma a noi 4 piacque subito molto. Scriveva della storia della guerra vista dalle... radici, cioè dalla parte dei tedeschi. I personaggi principali erano: Vecchio Unno (portava la barba e quindi era... vecchio!?), Porta (dall'altezza), Fratellino (per il carattere) e, ovviamente, Sven.
Le gesta dei 4 erano costellate da momenti di eroismo e da momenti di ilarità (se non ricordo male chiamavano il baffetto l'imbianchino pazzzo). Noi 4 amici un po' per scherzo e un po' per l'età (siamo tutti del cinquanta) ci immedesimammo nei personaggi.
Ora, Sem, tocca a te.

sem.mirco ha detto...

Eh bei tempi spensierati quelli di qualche anno fa. Ma quanti ne sono passati? 6 o 7? Non ricordo bene.
Ma visto che abbiamo tirato in ballo il nostro "amico Sven" aggiungo in questo commento una sua piccolissima presentazione ed il link che parla dei suoi mitici romanzi.
Sven Hassel , pseudonimo di Willy Arberg, (Frederiksborg, 19 aprile 1917) è uno scrittore danese, autore di romanzi di guerra basati su esperienze personali.
http://digilander.libero.it/soupopus/romanzi/romanzo_storico.htm
Divertenti. Provare per credere.
Come divertenti erano le serate carbonare ai tempi del "Nuovo ponte" in cui l'amico Bert (che non conosce Sven Hassel)ci metteva in guardia contro la sordità.Vedi suo commento.
Dopo questo Amarcord proiettiamoci nel futuro con nuovi interessi.
Commentiamo gente, comentiamo.
Ciao, Vecchiounno.